Personaggio centrale nella storia della musica, Josquin Desprez fu senza dubbio il più grande dei musicisti del Rinascimento e l’innovatore principale del linguaggio musicale dell’epoca.
Nella sua opera la relazione stretta tra musica e significati testuali dà origine a un sentire del tutto nuovo, vicino alle più profonde necessità dell’Uomo quanto all’incommensurabilità del mistero spirituale.

 

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Descrizione

Durante la permanenza a Roma, l’opera di Josquin fu particolarmente concentrata nella composizione di messe polifoniche. Sono databili a questo periodo tutte le cinque messe che Petrucci pubblicherà nel suo primo libro di messe, e tra esse spiccano per qualità davvero fuori dell’ordinario la Gaudeamus e la Homme armé Super Voces musicales.
Proprio quest’ultima, che viene qui presentata, è un capolavoro di costruzione e di espressività. Oltre a un Kyrie e a un Sanctus particolarmente potenti dal punto di vista emotivo, è nell’Agnus Dei che l’intera composizione si sublima: mentre il Cantus esegue il tema dell’Homme armé su una tessitura estremamente bassa, le tre voci di Altus, Tenor e Bassus cantano il testo in un canone stretto quasi minimalista, che funge da amplificatore dell’urgenza delle parole, in un’atmosfera di umana impellenza che non aveva mai avuto voce nella musica fino ad allora. È una vera e propria scoperta dell’Uomo, drammaticamente posto al centro del colloquio con il Divino.
L’anno che il musicista trascorse a Ferrara fu tra i più prolifici  e importanti della sua carriera, visto che in quel breve periodo compose capolavori come le messe Hercules dux Ferrariae e Ave maris stella, mottetti come Virgo salutiferi, probabilmente Inviolata integra et casta e il monumentale Miserere mei Deus. Il senso di smarrimento e di vuoto che pervade l’intera opera, la lucida profondità psicologica, il toccante senso di umanità, l’essenziale e davvero straordinaria concentrazione del materiale musicale, rendono il Miserere una delle più intense preghiere in musica mai scritte.
Completamente diversa è l’aria che si respira nell’Inviolata, integra et casta. Scritto anch’esso secondo alcuni studiosi durante la permanenza ferrarese, il mottetto sprigiona in ogni suo passaggio luce, chiarezza di intenti, dolcezza armonica e un fiducioso abbandono che lo rendono tra i più belli e significativi mottetti mariani dell’intera storia musicale.
Credits
Sublime ingegno
L’arte di Josquin Desprez
Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli
20 marzo 2021
 
De labyrintho
Nadia Caristi, Laura Fabris, Arianna Miceli cantus
Massimo Altieri, Andrés Montilla-Acurero altus
Riccardo Pisani, Giacomo Schiavo tenor
Guglielmo Buonsanti, Gabriele Lombardi bassus
 
Walter Testolin 
direzione
con la partecipazione dei tenori dell’Ensemble InCanto di Partenope
Luigi D’Agostino
Giuseppe Lattanzi
Antonio Mastantuono
Leopoldo Punziano
Davide Troìa
una videoproduzione Caméra Musique
Regia Duilio Meucci

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